La timidezza
La timidezza è facilmente individuabile in una persona, in quanto essa viene manifestata dal rossore in viso, dalla sudorazione, dal battito cardiaco accelerato, dai tremori, da nausea e ansia, tutte sensazioni che comunque variano sensibilmente da persona a persona. Generalmente una persona timida evita il contatto con gli occhi della persona con cui sta parlando, mantiene una certa compostezza e rigidità, cerca di controllare le proprie reazioni emotive, evita di parlare per non sentirsi al centro della situazione e scansare un possibile giudizio da parte degli altri.
Le persone timide si suddividono in due tipologie, le quali adottano stili opposti nel rapporto con gli altri, ovvero un timido può mostrare sottomissione o aggressività.
Il timido nella maggior parte dei casi è una persona oppressa da un forte senso di inferiorità, che arrossisce e si scusa in ogni occasione, ma talvolta una persona timida può cercare di nascondere la propria insicurezza mostrando spacconeria e spavalderia.
Chi è afflitto da un carattere insicuro è inoltre facilmente etichettato come una persona asociale per la quale avere poca considerazione. A sua volta chi subisce questo trattamento si sente gravato dal peso di un giudizio sbagliato e di conseguenza tende a chiudersi sempre di più nel proprio guscio.
Alla base di questo atteggiamento è presente una bassa autostima da ricostruire al più presto per contrastare la paura di essere sempre giudicato negativamente.
Attraverso la libera espressione delle proprie frustrazioni, la consapevolezza delle proprie risorse e la relazione empatica con il terapeuta, l’autostima viene potenziata con un conseguente miglioramento della sicurezza personale.
Psicologo a Brescia
Laurea in Psicologia presso l'Università di Padova con 110/110
Iscrizione all'Albo degli Psicologi della Lombardiacon il n. 03/265
P.I. 04413260987