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Psicologo Brescia

Il sogno

Il sogno

Quando si parla di sogno, il pensiero corre subito a qualcosa di magico, di idealizzato e romantico, talvolta visionario (nella linguaggio comune è sinonimo di desiderio utopistico).

Del resto, essendo un'attività compiuta in uno stato di incoscienza, è sempre stato collocato in un Altrove, messo in relazione con l'Altro da sé, con l'Incontrollabile: gli antichi lo collegavano con il soprannaturale, con il destino, con la predizione del futuro. Freud stesso lo ha fortemente collegato con l'inconscio.

Il sogno è un'attività cerebrale assai complessa. Talvolta entra nel profondo, esprime pulsioni represse, preoccupazioni, gioie o desideri irrealizzati, ma inizia sempre a formarsi secondo una catena di associazioni mentali che scaturiscono l'una dall'altra come in un gioco di scatole cinesi.

Ecco perché i sogni ci appaiono assurdi e sconclusionati: sono la raffigurazione filmica di un'attività cerebrale che continua a lavorare non più stimolata e condizionata dagli stimoli ambientali. Partono da un elemento qualsiasi (anche tratto da insignificanti situazioni quotidiane), e all'interno di quel contesto si soffermano su un elemento che attinge altri materiali al pozzo della memoria e/o della fantasia (ad esempio un oggetto nella stanza fa ricordare la zia e la sua casa. A quel punto scatta un improvviso cambio di scena in cui ci si traferisce in quella casa, dopodiché un altro elemento rinvia a qualcos’altro e così via, lungo percorsi assolutamente illogici e puramente analogici; i sogni non seguono la struttura del romanzo, ma quella della poesia).

Questo per quanto riguarda la sua genesi.

Alcuni sogni hanno un contenuto manifesto e un contenuto latente, ovvero una trama e un senso.
Per fare ipotesi sui loro significati, a volte ambigui e sovrapposti, bisogna considerare anche una forte componente emotiva, ed è questa che interessa particolarmente lo psicoterapeuta. Il sogno è il termometro dello stato emozionale del paziente; lo si decifra tramite la luce (sogni chiari, cupi o di penombra), attraverso la vicenda e attraverso i sentimenti provati durante l'attività onirica (gioia, paura, angoscia, tristezza, ecc.). 

Ma il sogno non è solo una catena di ricordi. Non è soltanto uno sfogo di pulsioni e non è solo un termometro dell'umore. E' anche la sentinella del sonno: una delle sue funzioni è quella di far sì che la persona continui a dormire. Attenua quindi le emozioni che potrebbero portare al risveglio: trasforma un dramma in una tristezza, una tristezza in semplice malinconia, trasforma il suono della sveglia in una campana che suona; quando non ci riesce, il sogno si tramuta in un incubo.

Esistono poi i sogni fisici, generati in risposta a un malessere del corpo. Il dolore o il disagio fisico, per via della funzione “sentinella del sonno“, crea una situazione che allude simbolicamente al disagio stesso (ad esempio una difficoltà di respirazione può diventare un aggirarsi tra vicoli o stretti pertugi; una cefalea può diventare un copricapo pesante che incombe sulla testa).

Esistono infine i sogni ricorrenti e i sogni comuni a tutti (di caduta, di volo, sogni sessuali, di vergogna), altri ancora nei quali si ha l'impressione di ricordare altri sogni del passato, quasi fossero “puntate precedenti“ di uno stesso sceneggiato televisivo: si tratta di complessi, fissazioni, problematiche importanti e mai del tutto superate, filoni particolarmente significativi della vita di ciascuno di noi.

Dott. Raffaele Olivieri

Psicologo a Brescia
Laurea in Psicologia presso l'Università di Padova con 110/110
Iscrizione all'Albo degli Psicologi della Lombardiacon il n. 03/265
P.I. 04413260987

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